Safari alternativi

Safari alternativi

9 mar 2021 10:54

di Alessandra Mariani

in Africa

Safari, una parola che evoca l’idea di viaggi lontani in terre sconfinate, dove la “natura” fa da padrone. Erroneamente attribuita solamente in Africa, che rimane comunque la meta numero 1 al mondo per tale attività, si può vivere un’esperienza di safari anche nel resto del mondo. 

Il safari più comune è quello in jeep, a bordo di mezzi strutturati per affrontare le zone più sconnesse, per fare fuoripista e per addentrarsi in aree dove altrimenti non sarebbe possibile il transito. Queste jeep, che solitamente portano fino a 9 passeggeri più il conducente (ranger) e l’eventuale tracker (colui che si occupa di cogliere ed interpretare i segnali degli animali come escrementi, tracce, peli, ecc..), sono solitamente scoperte o con solo il tetto che ripara dal sole o dall’eventuale pioggia. I safari in jeep hanno una durata variabile in base all’area dove vengono effettuati (solitamente 3-4 ore in Africa Australe, 7-8 ore in Africa Orientale) e sono i safari più facili da approcciare anche dai neofiti. 

Nei safari in jeep ci si concentra sulle esperienze macro, in quanto si percorre più strada ed è impossibile cogliere gli aspetti più piccoli ma non meno interessanti di quello che la natura ha da offrirci.

Per coloro che vogliono un’esperienza di safari a 360° diversificando il tempo a disposizione c’è solo l’imbarazzo della scelta: safari a piedi, in mountain bike, in mongolfiera, a cavallo, in canoa, in kayak ed in barca.

Ogni tipologia di safari menzionato presenta delle caratteristiche diverse rispetto agli altri e per alcuni sono richieste delle capacità (ad esempio per il cavallo e per la mountain bike); per il resto dei safari non è richiesta alcuna esperienza pregressa e possono essere affrontati da tutti (c’è un minimo di età in base all’attività scelta ed occorre essere in buona salute).

Uno dei safari più tosti, ma dalle emozioni uniche è il safari in mountain bike che si differenzia molto a livello di sforzo fisico in base all’area dove viene svolto. Le aree più favorevoli per questo tipo di safari sono il Sud Africa, lo Zimbabwe e il Botswana. In questi tre stati è possibile provare l’ebrezza del safari in mountain bike secondo le proprie capacità.

Foto: Alessandra Mariani

Il luogo più semplice dove praticare questo safari è il Kruger National Park, dove i percorsi si svolgono prettamente in piano ed occorre solo pedalare senza avere particolari capacità fisiche. I safari si svolgono la mattina e il pomeriggio e la mattina è da prediligersi rispetto al pomeriggio, specialmente se non si hanno grandi esperienze di mountain bike. Durante l’attività si è accompagnati da due rangers esperti (armati in quanto previsto dal regolamento del parco) che vi faranno percorrere dei sentieri alla ricerca di tracce e passaggio degli animali del bush. Le tracce e gli escrementi lasciati dagli animali fanno capire molte cose del loro passaggio nell’area e questa interpretazione dei rangers può dare luogo a magnifici incontri. L’attività viene intervallata da pause lungo il percorso, dove il ranger impartirà informazioni e nozioni relative a quanto avvistato, quindi questa esperienza, seppur fisica, diventerà un’ottima lezione a cielo aperto. Questo è il luogo dove tale attività ha in assoluto il prezzo più basso sia per l’attività stessa, sia per il luogo dove si dorme e il Kruger è ben noto per essere una vera e propria Arca di Noe”, quindi gli avvistamenti non mancheranno!

In Zimbabwe invece i safari in mountain bike presuppongono una preparazione adeguata, in quanto l’area dove si svolgono è una zona remota del meraviglioso parco Hwange, il secondo parco africano dove si registrano ben oltre 35.000 esemplari di elefanti, molti dei quali non hanno mai visto una jeep o l’uomo. Qui, a differenza nel Kruger in Sud Africa, si dorme in un piccolo campo allestito per l’occasione e per alcuni giorni si è completamente nel mezzo del nulla, ma in uno scenario mozzafiato (una chicca per i viaggiatori e per i veri amanti dell’Africa incontaminata). Qui è possibile osservare anche con un po’ di fortuna gli elusivi licaoni, grandi predatori poco conosciuti.

Un altro luogo speciale dove pedalare è in Botswana, in un’area ricca di leopardi e ghepardi oltre che a numerosi elefanti, dove le avventure adrenaliniche non mancano mai! Qui è possibile soggiornare in luxury-tented camp o in un suggestivo lodge ed alternare safari in jeep a quelli in mountain bike. Il fondo da percorrere è ghiaioso e ci sono anche letti di fiumi in secca da attraversare, si consiglia una buona preparazione fisica in quanto il percorso è bellissimo, ma non alla portata di tutti, ma gli avvistamenti di animali ripagheranno alla grande la fatica!

Siete pronti a salire in sella?

Alessandra Mariani

Alessandra MarianiClasse 1980, fin da piccola passava le sue domeniche a Linate a vedere gli aerei decollare. La svolta a 5 anni, quando mamma e papà la portarono ad un incontro con il famoso esploratore Ambrogio Fogar. Ne rimase affascinata e salutò l’esploratore dicendogli che da grande avrebbe fatto il suo lavoro. Dall’età di 15 anni nel turismo, lavorando tra agenzie di viaggio, tour operator, compagnie aeree, di autonoleggio e di crociera, ha girato tutti i cinque continenti. Ha vissuto 3 anni in Sud Africa, tra Città del Capo e la savana e si è occupata della realizzazione di documentari naturalistici per la TV nazionale. Specializzata in safari a piedi, in mountain bike, in canoa, in mongolfiera, nei safari artici e in tutte quelle esperienze indelebili nella memoria, si dedica oggi all’organizzazione di viaggi, alternando la vita di mamma.

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